Sostegno, la rete dei
"65 movimenti"
scende in piazza contro la legge delega
Famiglie e docenti in presidio a Roma il 23 febbraio, davanti a Montecitorio,
per chiedere il ritiro del decreto inclusione della Buona Scuola. “La legge 107
ha danneggiato tutti. E studenti, docenti, associazioni, comitati, operatori e
assistenti, uniti, per la prima volta, fanno sentire la loro voce".
La ministra dell'Istruzione ha assicurato che i decreti della Buona
Scuola saranno rivisti e migliorati, soprattutto in alcuni punti “caldi” che
riguardano l'inclusione degli studenti con disabilità.
Ma questo non è bastato
a rassicurare tutte le associazioni: alcune di queste si sono riunite,
aggregando anche famiglie e docenti, nella “Rete dei 65 movimenti per il
sostegno”, con l'intenzione e il compito di difendere i diritti tutelati dalla
legge, non sempre applicati nella realtà e che oggi rischiano di essere messi
seriamente in discussione dalla “Buona scuola” e dai suoi decreti attuativi:
quello sull'inclusione, in particolare, e quello sulla valutazione.
Giovedì 23
febbraio scenderanno in piazza, a partire dalle 14, davanti a Montecitorio, per
chiedere il ritiro delle deleghe.
“La legge 107 ha danneggiato tutti – spiega la rete - E tutti, famiglie,
studenti, docenti, associazioni, comitati, operatori e assistenti, uniti, per
la prima volta, fanno sentire la loro voce.
E’ partita una battaglia che non è
solo del comparto scuola, è la battaglia di tutti, della società civile che
rivendica i diritti.
Dal Tavolo tecnico nazionale organizzato da Osservatorio
diritti scuola, tenutosi a Palermo il 28 e 29 gennaio – riferiscono ancora - la
Rete ha redatto un documento unitario, che possa essere la base di confronto
tra il Parlamento e la società civile”.
Il documento sarà al centro dell'incontro seminariale previsto per venerdì 24
febbraio a Roma e della conferenza stampa in Senato che, il 23 febbraio,
accompagnerà il presidio.
“Esaminata la legge delega Sostegno, articolo per
articolo, i partecipanti hanno messo nero su bianco una serie di proposte, che
si rifanno a quella che tutti considerano l’unica legge che disciplina e tutela
la condizione di disabilità: la legge 104 del 1992”.
Tra i tanti punti critici
evidenziati nel documento, “principalmente è risultata a tutti molto grave e
inaccettabile l’esclusione della famiglia nelle fasi organizzative e
decisionali per la costruzione di un percorso didattico inclusivo – spiega la
rete - La quantificazione delle ore di sostegno e delle figure professionali
sembra debba essere accettata dai genitori esclusi, per volere di una
commissione composta da varie figure che entrerebbero in contatto con il figlio
disabile solo una volta all'anno e comunque all'insegna del massimo risparmio
economico”
Altro punto critico è la composizione delle classi e l'innalzamento del “tetto
massimo” del numero di alunni in presenza di disabilità.
A tal proposito, “in
comune accordo, dal tavolo tecnico, è emerso il proposito di tornare, così come
prevede la legge 104/92, a classi composte da un massimo di 20 alunni con uno
studente con disabilità grave o due con disabilità lievi”.
La rete chiede poi
la cancellazione “della dicitura 'nei limiti delle risorse disponibili',
presente in più articoli della legge delega, perché le risorse devono essere
necessariamente disponibili di fronte a diritti inalienabili e fondamentali”.
In sintesi, “la società civile, e non solo il mondo della scuola, dichiara
irricevibile la volontà di depotenziare la legge 104 (di 44 articoli, la legge
delega ne mette in discussione circa 18). Si ritorni allo spirito iniziale
della legge 104 del 1992 che tutela i diritti fondamentali ed effettivi degli
alunni con disabilità.
E soprattutto si applichi bene ciò che lo Stato ha
legiferato ma non ha tradotto in pratica (ad esempio con i posti in deroga sul
sostegno.
Si trasformino tutti in organico di diritto).
Diritti che negli
ultimi anni, sono stati negati a favore di esigenze di cassa e di bilancio,
malgrado la Corte Costituzionale, con la sentenza n.80 del 2010 ha stabilito
che tra l’esigenza effettiva di garanzia dei diritti fondamentali degli alunni
con disabilità e le esigenze di bilancio pubblico, queste ultime devono sempre
cedere il passo e arretrare”.
Appuntamento quindi a Roma, per il 23 e 24 febbraio: si inizia con una
conferenza stampa nella sala Nassyria del Senato ed in contemporanea con un
presidio autorizzato alle ore 14 in piazza Montecitorio.
Il 24 febbraio presso
il Liceo Tasso di Roma è previsto un convegno nazionale, con la partecipazione
di associazioni, genitori, studenti , docenti e rappresentanti di ogni figura
lavorativa e sociale.
I soci dell’Associazione "Contro le Barriere", nel nuovo anno incominciato da poco, vi rivolgono questo appello caloroso, sperando che comprendiate le motivazioni che li hanno spinti a farlo.
Con soli 8,33 centesimi di euro al giorno (30 euro annuali) potresti diventare socio della nostra Associazione, dimostrando la tua solidarietà a chi, quotidianamente, si adopera per migliorare le condizioni sociali delle persone con disabilità (bisogni espressi e non espressi), battendosi per la rimozione degli ostacoli fisici (barriere architettoniche), morali (barriere culturali), delle barriere visive e della comunicazione, nonché per migliore la condizione delle persone che vivono in condizioni di svantaggio economico.
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