martedì 14 febbraio 2017

MIO GIOVANE AMICO

MIO GIOVANE AMICO
Forse non è lecito portare con sé un quantitativo di droga a scuola, perché la scuola è il luogo della formazione e dell’apprendimento, forse per un ragazzo minorenne non è neppure privo di conseguenze emotive custodire in casa droga nascondendola ai propri genitori.
I minori sono tutelati da leggi che considerano la loro età evolutiva, ancora non del tutto formata e in grado di esercitare una volontà autodeterminante.
Immagino come ti sei sentito, giovane amico di Lavagna, quando uomini vestiti di grigio ti hanno perquisito davanti alla tua scuola.
Ti hanno violato nella tua persona come fossi un delinquente armato e pericoloso.
Perquisirti davanti ai tuoi compagni è stato come dirti: non è vero che la scuola è educativa, non è vero che lo Stato ti tutela con le sue leggi.
Ti hanno spogliato della tua dignità e della tua libertà.
Il mondo è diventato in quel momento per te un luogo di menzogne.
Hanno perquisito la tua stanza e hanno trovato il tuo piccolo oggetto proibito, quello che dicono avevi confessato di avere in casa, ma sarà vero?
E se lo fosse, perché ti hanno trattato così, umiliandoti anche  nella tua casa?
Non ce l’hai fatta a sopportare questo sopruso e ti sei liberato della tua giovane vita di sedicenne gettandoti dal balcone.
Non è possibile che un giovane venga indotto al suicidio da funzionari dello Stato in una società democratica e tollerante.
La tua vita non sarà dimenticata, piccolo amico di Lavagna, che si possa fermare la violenza dello Stato esercitata contro i singoli cittadini, una violenza molte volte nascosta e che non viene smascherata.

Letizia Lo Prete

Nessun commento: