MIO GIOVANE AMICO
Forse non è lecito portare con sé
un quantitativo di droga a scuola, perché la scuola è il luogo della formazione
e dell’apprendimento, forse per un ragazzo minorenne non è neppure privo di
conseguenze emotive custodire in casa droga nascondendola ai propri genitori.
I minori sono tutelati da leggi
che considerano la loro età evolutiva, ancora non del tutto formata e in grado
di esercitare una volontà autodeterminante.
Immagino come ti sei sentito,
giovane amico di Lavagna, quando uomini vestiti di grigio ti hanno perquisito
davanti alla tua scuola.
Ti hanno violato nella tua
persona come fossi un delinquente armato e pericoloso.
Perquisirti davanti ai tuoi
compagni è stato come dirti: non è vero che la scuola è educativa, non è vero
che lo Stato ti tutela con le sue leggi.
Ti hanno spogliato della tua
dignità e della tua libertà.
Il mondo è diventato in quel
momento per te un luogo di menzogne.
Hanno perquisito la tua stanza e
hanno trovato il tuo piccolo oggetto proibito, quello che dicono avevi
confessato di avere in casa, ma sarà vero?
E se lo fosse, perché ti hanno
trattato così, umiliandoti anche nella
tua casa?
Non ce l’hai fatta a sopportare
questo sopruso e ti sei liberato della tua giovane vita di sedicenne gettandoti
dal balcone.
Non è possibile che un giovane
venga indotto al suicidio da funzionari dello Stato in una società democratica
e tollerante.
La tua vita non sarà dimenticata,
piccolo amico di Lavagna, che si possa fermare la violenza dello Stato
esercitata contro i singoli cittadini, una violenza molte volte nascosta e che
non viene smascherata.Letizia Lo Prete
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