domenica 13 agosto 2017

COSA CHIEDIAMO AL NOSTRO SINDACO


Questa lettera sarà inviata, in questi giorni, al Sindaco del Comune di Taranti, Rinaldo Melucci, nel caso riteniate opportuno aggiungere altre richieste da noi tralasciate potete contattarci al 340 50 688 73 od inviarci una mail

a  controlebarriereavdi@gmail.com

 

L’Associazione “Contro le Barriere”, che da 17 anni si batte per la reale inclusione sociale dei diversamente abili, non favorita ed a volte osteggiata, dalle Amministrazioni precedenti, chiede alla Gent. ma SV, quale Sindaco del Comune di Taranto, di incontrarlo pubblicamente, al più presto, per sapere come intende attivarsi riguardo a queste nostre seguenti richieste:

1.   Ricostruzione della Consulta sulla Fragilità con una nuova creazione dell’ Albo delle Associazioni aderenti più aperto alle realtà associative cittadine, perché quello vigente ed approvato dal Consiglio Comunale uscente, a causa di norme restrittive, hanno di fatto dissolto questo organismo partecipativo, al quale, inoltre, gli è stata negato una propria sede operativa, individuata ed assegnata dal 2011, ubicata in Via Friuli 7 (bene confiscato alla criminalità organizzata).

 

2.   Rifacimento e/o adeguamento degli scivoli esistenti sui marciapiedi della città, i quali sono troppo pendenti e/o non sono appianati al manto stradale (sono proprio gradini), nonché creazione di nuovi scivoli in marciapiedi sprovvisti.

 

3.   Adeguamento dei parcheggi riservati ai disabili, perlopiù, sprovvisti di scivolo adiacente.

 

4.   Indurre l’A.M.A.T. ad utilizzare bus accessibili ai disabili e nel contempo, creare percorsi o fermate accessibili.

 

5.   Maggiore controllo e vigilanza della Polizia Locale e degli Ausiliari del Traffico al fine di impedire agli autisti indisciplinati che, occupano gli scivoli ed i parcheggi riservati ai disabili, utilizzando parte dei proventi delle contravvenzioni elevate, per attuare gli interventi riportati ai punti 2. 3. e 4. del presente documento.

 

6.   Rendere accessibili tutti gli uffici comunali, in primis dare possibilità ai disabili in carrozzina di poter accedere alle sedute delle varie Commissioni Consiliari.

 

7.   Rivedere, attraverso sopralluoghi degli uffici tecnici comunali, le autorizzazioni rilasciate ai pubblici esercizi, compresi gli stabilimenti balneari, nei quali si riscontrano barriere architettoniche e/o inesistenza di bagni per disabili.

 

8.   Prevedere nelle spiagge pubbliche passerelle e zone attrezzate per facilitare l’accesso alle spiagge ai disabili in carrozzina ed ai non vedenti. Quando si parla di zone attrezzate si fa riferimento alla predisposizione di postazioni di legno collegate alle passerelle, nelle quali i disabili possano utilizzare carrozzine speciali che gli danno la possibilità di entrare facilmente in acqua. Le zone descritte potranno essere affidate alle Associazioni di disabili che ne faranno richiesta al Comune.

 

9.   Incentivare l’installazione di semafori con avvisatori acustici e percorsi pedonali per i non vedenti.

 

Concludendo, si precisa che queste azioni, escluso il punto 1., rientrano  nei Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, meglio noti con l’acronimo di P.E.B.A.
Introdotti nel 1986, con l’articolo 32, comma 21, della legge n. 41, e integrati con l’articolo 24, comma 9, della legge 104 del 1992, che ne ha esteso l'ambito agli spazi urbani, sono lo strumento individuato dalla nostra normativa per monitorare e superare le barriere architettoniche negli edifici e spazi pubblici.

L'area d’intervento può variare dal singolo comune ad un’area più circoscritta e limitata ad un ambito o settore omogenei.

Il piano deve comunque rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche presenti in un'area circoscritta e può riguardare edifici pubblici o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi arredo urbano).

Il piano deve poter individuare anche le proposte progettuali di massima per l’eliminazione delle barriere presenti e fare la stima dei costi.

Il P.E.B.A., pertanto, non è solo uno strumento di monitoraggio, ma anche di pianificazione e coordinamento sugli interventi per l’accessibilità poiché comporta una previsione del tipo di soluzione da apportare per ciascuna barriera rilevata, i relativi costi, la priorità di intervento.
Esso racchiude in sé anche una programmazione delle opere per l’accessibilità. Diversamente, se gli interventi non fossero riconducibili ad un quadro di insieme e se non fossero monitorati, rischierebbero di perdere di efficacia e i loro benefici sarebbero di breve durata.
Con gli strumenti informatici e di georeferenziazione oggi a disposizione risulta più efficace ed immediato per i tecnici il rilievo e l'aggiornamento di una mappa urbana o di un edificio.
Come anche la programmazione della manutenzione. Tuttavia, in una città di grandi dimensioni vi possono essere più azioni di monitoraggio e intervento, quindi più P.E.B.A., e quello che diviene essenziale è avere una visione coordinata di questi strumenti, per poter ricomporre il tutto in una visione olistica della città.

 

In attesa di sapere dalla Gent. ma SV , la data ed il luogo dove incontrarci pubblicamente, vi porgiamo

Distinti saluti                                                                                     

 

Il Presidente

Sig. Francesco Vinci
 
 
 



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