Nella
finanziaria del 1986 (legge 41), i commi 21 e 22 dell’articolo 32 riportano
quanto segue:
21. Per gli
edifici pubblici già esistenti non
ancora adeguati alle prescrizioni
del D.P.R. 384/78 dovranno essere
adottati da parte delle
Amministrazioni competenti piani di
eliminazione delle barriere architettoniche entro
un anno dalla entrata in vigore della
presente legge.
22. Per gli
interventi di competenza dei comuni e
delle province, trascorso il termine previsto dal precedente
comma 21, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano nominano
un commissario per l'adozione dei
piani di eliminazione delle
barriere architettoniche presso
ciascuna amministrazione.
Il comma 9
dell’art. 24 della legge 104/92, riporta quanto segue:
I piani di cui all'articolo 32, comma 21, della citata legge n. 41/86
sono modificati con integrazioni relative all'accessibilità degli spazi urbani, con
particolare riferimento all'individuazione e alla realizzazione di percorsi
accessibili, all'installazione di semafori acustici per non vedenti, alla
rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione
delle persone handicappate.
Attualmente, a distanza di quasi trent'anni, la situazione, in molti
Comuni italiani, riguardo all’eliminazione delle barriere architettoniche è,
ancora, molto critica e, nessuno di
questi è stato mai commissariato.
Senza tener conto che dal
2009 è in vigore in Italia la Convenzione ONU sui diritti delle persone con
disabilità, di cui un principio è il DIRITTO all’ACCESSIBILITA’ SOCIALE .
Questo
diritto sancisce il diritto per le persone con disabilità alla
vita indipendente ed all'inclusione sociale.
Inoltre, la
stessa Convenzione ha ridefinito, secondo la risoluzione del 2001 dell'Organizzazione
mondiale della Sanità, il concetto stesso di disabilità in forma
dinamica, come una inscindibile relazione tra le menomazioni
soggettive della persona con disabilità ed i contesti sociali dove risiede, rendendo
il tema dell’inaccessibilità/accessibilità delle strutture cittadine un
elemento che condiziona in modo determinante il grado della disabilità.
I P.E.B.A.
sono uno strumento che ha la finalità di conoscenza delle situazioni
di impedimento, rischio e ostacolo per la fruizione di edifici e spazi
pubblici, nonché rappresentano il punto di partenza per la redazione di
Piani Pluriennali di abbattimento delle barriere architettoniche.
Inoltre, è
uno strumento progettuale per avviare procedure coordinate, per eseguire
gli interventi di “attenuazione” dei conflitti uomo-ambiente.
È quindi il
preludio, la base, sulla quale cominciare tutte quelle azioni di
“design urbano” che mirano a interventi più o meno dedicati.
Il tutto,
per migliorare la qualità della rete di servizi, tempi e occasioni
fornite dalla città, partendo dalle necessità di chi maggiormente richiede
attenzioni, per giungere a definire risposte, capaci di garantire il quadro
associante a cui mira una città solidale e quindi accessibile.
Riguardo al presente argomento ed altre problematiche delle persone con disabilità e non, ogni venerdi alle 18.30, presso la sede dell'Associazione "Contro le Barriere" (Taranto - Via Cugini n. 39/40), un gruppo di persone, denominato provvisoriamente ,TARANTO SENZA BARRIERE, si riunisce per organizzare attività di sensibilizzazione ed iniziative ludico e culturali nella nostra città.
Per ulteriori informazioni al riguardo contattare il 340 50 688 73
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