venerdì 24 novembre 2017

Insieme alle Società Pedagogiche, per migliorare l'inclusione scolastica



A quarant’anni dalla sua emanazione, la Legge 517/77 continua ad essere una "pietra miliare" della nostra legislazione, rappresentando una disposizione che ha segnato una svolta profonda per il diritto allo studio di tutti e che ha formalizzato la volontà di costruire e garantire l’inclusione scolastica anche per le persone con diverse disabilità.
Ma a quarantanni di distanza quel percorso appare ancora incompleto e discontinuo e, malgrado il recente Decreto Legislativo 66/17 sull'inclusione, attuativo della Legge 107/15 (cosiddetta La Buona Scuola) conserva dei coni d’ombra importanti.

Nel sistema attuale notiamo i seguenti punti deboli:

- la carente e insufficiente formazione specifica di molti insegnanti specializzati; - la diffusa impreparazione dei docenti curricolari, del personale ATA (Ausiliario Tecnico Amministrativo) e del contesto scolastico nei confronti degli allievi con disabilità. 
A ciò si aggiunga l’ormai consolidata e "perversa" delega al solo docente per il sostegno degli stessi alunni e studenti con disabilità.
Occorrerebbe invece promuovere finalmente un’adeguata e specifica azione formativa di massa di tutto il personale scolastico e non solo dei docenti specializzati. 

I focus sono la Didattica Inclusiva e la Pedagogia Speciale, una reale continuità didattica, che passi però da un piano serio e strutturale di assunzione dei docenti di sostegno, con un loro definitivo transito nell'organico di diritto.


In tal senso, è condivisibile in toto quanto evidenziato in una nota prodotta congiuntamente il 30 ottobre scorso dalla Consulta delle Società Pedagogiche, composta da SIRD (Società Italiana di Ricerca Didattica), SIPES (Società Italiana di Pedagogia Speciale) e SIREM (Società Italiana di Ricerca sull’Educazione Mediale), ove si sottolinea la necessità che nel primo ambito dell’Allegato A del recente D.M. 616/2017, sulla formazione degli insegnanti, la Pedagogia Speciale e la Didattica dell’inclusione trovino spazio adeguato e dignitosa collocazione, nel rispetto delle proprie specificità epistemologiche e, come tutte le discipline dei nostri settori, vengano proposte, curate e insegnate, in ambito universitario, da docenti competenti, al fine di formare insegnanti che possano anche accedere al concorso per i corsi di specializzazione sul "sostegno didattico".

Con queste riflessioni, tuttavia, si vuole ribadire con forza che non basta solo un’adeguata formazione universitaria specifica sulla Didattica Inclusiva e sulla Pedagogia Speciale dei docenti per il sostegno e curricolari, ma, soprattutto, è indispensabile realizzare contesti "flessibili" dotati di ambienti, strumenti e materiali resi accessibili anche grazie alla presenza costante di figure educative di riferimento.
Proprio per tale motivo, la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), insieme ai suoi Enti collegati, riuniti nel NIS (Network per l’Inclusione Scolastica), ha ultimamente elaborato una proposta formativa basata su Master Universitari di Primo e Secondo Livello, per fornire un’efficace ed appropriata preparazione rispettivamente agli assistenti alla comunicazione e ai pedagogisti esperti in Scienze Tiflologiche.


Riguardo al presente argomento ed altre problematiche delle persone con disabilità e con disagio sociale ed economico, ogni venerdi alle 18.00, presso la sede dell'Associazione "Contro le Barriere" (Taranto - Via Cugini n. 39/40), un gruppo di persone, denominato provvisoriamente, TARANTO SENZA BARRIERE, si riunisce per organizzare attività di sensibilizzazione ed iniziative atte alle risoluzioni delle problematiche rilevate.
Una di queste iniziativa riguarda la raccolta firme per la seguente petizione popolare:

 Per ulteriori informazioni al riguardo contattare il 

 340 50 688 73

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