I nuovi LEA risultano ancora lontani dall’essere applicabili ed esigibili:
dovranno essere attuate, ancora, le numerose Intese Stato-Regioni, i cui tempi non
si sanno, soprattutto, per mancanza di risorse, pertanto gli stessi potranno
essere ridotti o applicati in modo progressivo Regione per Regione.
Nelle Audizioni alla Camera ed al Senato, non sono state recepite le varie critiche articolate e severe, da parte delle federazioni italiane delle Associazioni di disabili. Pure se, nelle Commissioni di Camera e Senato ne erano state accolte alcune.
Nelle Audizioni alla Camera ed al Senato, non sono state recepite le varie critiche articolate e severe, da parte delle federazioni italiane delle Associazioni di disabili. Pure se, nelle Commissioni di Camera e Senato ne erano state accolte alcune.
Per
esempio, non è ripresa la raccomandazione che sia previsto espressamente il
diretto coinvolgimento della persona con disabilità e della sua famiglia nella
predisposizione del percorso assistenziale (articolo 4, comma 2, lettera d).
O,
ancora, che sia garantita alle persone con disabilità la continuità
assistenziale attraverso il progetto individuale previsto dall’articolo 14
della Legge n. 328 del 2000, che integri interventi sanitari, sociali e di tutela
(articolo 5).
Senza
dimenticare che nel testo viene ancora ignorata l’esplicita richiesta di
escludere da gara alcuni prodotti protesici di serie che necessitano di un
percorso prescrittivo individualizzato e di un appropriato percorso valutativo.
Da
ultimo, ma non certo ultimo, a questi mancati recepimenti si aggiungono tutte
le criticità culturali e strutturali dei LEA che avevamo già espresso e che
sono trasversali ai contenuti: dalla prevenzione alla diagnosi, dalla
riabilitazione alle prestazioni protesiche, dai servizi ospedalieri ai servizi
sociosanitari residenziali e semiresidenziali, dalle malattie rare a quelle
croniche.
Lo stesso testo, infatti, prevede, per essere realmente applicato, una serie di Intese Stato-Regioni: sui dispositivi monouso, sulle prestazioni protesiche, sui percorsi assistenziali integrati, sull’assistenza ambulatoriale… E qui sui tempi e sugli intenti ben poco è dato sapere.
Oltre a ciò, rimangono pendenti anche le decisioni che dovrebbe assumere la Commissione Nazionale per l’aggiornamento dei LEA (già istituita lo scorso anno) e dalla quale sono escluse le organizzazioni dei pazienti e delle persone con disabilità.
Lo stesso testo, infatti, prevede, per essere realmente applicato, una serie di Intese Stato-Regioni: sui dispositivi monouso, sulle prestazioni protesiche, sui percorsi assistenziali integrati, sull’assistenza ambulatoriale… E qui sui tempi e sugli intenti ben poco è dato sapere.
Oltre a ciò, rimangono pendenti anche le decisioni che dovrebbe assumere la Commissione Nazionale per l’aggiornamento dei LEA (già istituita lo scorso anno) e dalla quale sono escluse le organizzazioni dei pazienti e delle persone con disabilità.
Quella
Commissione avrebbe dovuto presentare entro il 15 marzo, termine già scaduto,
la proposta di aggiornamento dei LEA “prioritariamente attraverso la
ridefinizione delle prestazioni – come si era potuto leggere – ovvero la
modifica delle loro modalità erogative, garantendo il mantenimento della
compatibilità tra risorse e prestazioni da erogare in maniera omogenea sul
territorio nazionale, secondo le modalità erogative appropriate, da finanziare
in base alla quota d’accesso.
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